Dr Sanaa Chami
Il pensatore arabo Dr. Abdul-Hussein Shaaban in visita alle mostre della Siria e di Cuba nella città dell'acqua a Venezia "L'arte è vita, e proprio come la vita ha bisogno di ossigeno, allo stesso tempo ha bisogno di arte, e le persone senza arte arrugginiscono".
L'arte illumina la vita delle persone e la rende più bella, splendida, e l'arte è anche un'arma di resistenza.
L'arte, fin dall'antichità ad oggi, è stata legata al pensiero, alla storia, alla filosofia, all'immaginazione e alla realtà, perché rappresenta la capacità dell'espressione dei sentimenti e delle preoccupazioni delle persone.
Non c'è arte senza pensiero, e il pensiero sta nella sua espressione, e l'arte è un linguaggio comune per gli esseri umani.
Poi ha aggiunto il dott. Shaaban, l'accademico ed l’intellettuale enciclopedico iracheno, affermando che la lingua è l'espressione di un'idea, e quest'ultima si esprime in diverse forme: ragioni religiose, etniche, linguistiche, storiche, sociali o di altro tipo...
L'arte contemporanea, con il suo rapporto organico con la cultura, rappresenta un ponte tra modernità e antichità, contemporaneità e originalità, presente e passato, con il suo patrimonio, comunicazione, sviluppo e accumulazione.
Per la Siria, l'arte è sempre stata un punto di contatto tra le sue civiltà con le civiltà di altre nazioni e popoli, incarnando le aspirazioni del suo popolo a mettersi al passo con le nazioni avanzate.
E perché arte e pensiero affrontano le stesse questioni: l'arte è pensata in modo distinto, e così l'idea si mescola allo stile artistico in cui si esprime, così come si esprime artisticamente un'idea che ha un rapporto con la realtà in un modo che rispecchia la dimensione umana.
E poiché il dott. Shaaban sa benissimo che l'arte è un medico capace di affrontare le preoccupazioni e le malattie del tempo, ha insistito per visitare l'Esposizione d'Arte - Biennale di Venezia, quando si è recato nell'isola San Servolo con il Presidente dell’Associazione Al-Bunduqyya-Assadakah Italo Araba, l'Ing. Paolo Capozzo per visitare i padiglioni della Siria e quello della Cuba.
Durante questa visita ho dialogato con il Dr. Shaaban sull'importanza del legame intellettuale tra questi due paesi perché sono stati soggetti ad un assedio ingiusto e ad un nemico comune, che è l'imperialismo.
In passato, Cuba, oltre un decennio fa, ha dovuto affrontare il terrorismo internazionale sostenuto da vari poteri regionali. I dipinti degli artisti siriani in mostra riflettono l'entità dell'impressionante sofferenza umana, sia spirituale che psicologica, in particolare la perdita di centinaia di migliaia di vite, nonché l'emigrazione e lo sfollamento di milioni di siriani, e nonostante tutto ciò, il popolo siriano sta ancora pagando il caro prezzo, ed è determinato a continuare la vita e la resistenza anche attraverso l'arte, e a ripristinare il ruolo storico della Siria per raggiungere lo sviluppo e il progresso in linea con le sue aspirazioni e speranze per una vita libera e dignitosa e una futuro prospero per le sue figlie e figli e per le generazioni future, in difesa dell'esistenza, del diritto e dell'identità.
Alla fine della visita alla mostra, l'immagine è stata più chiara sul ruolo dell'arte nel presente e nel futuro.
Quindi l'arte è un'arma efficace nella battaglia della verità per affrontare l'ingiustizia, e anche per la battaglia della liberazione di fronte alle avide forze esterne.
L'arte in questo senso è un linguaggio universale ed è un ponte di comunicazione, interazione e fraternità tra gli esseri umani, soprattutto quando si mescola con la consapevolezza, il pensiero, l’illuminazione e la solidarietà, che richiede maggiore sinergia e coesione per sostenere i valori di pace, bellezza, libertà, tolleranza e non violenza, di fronte all'aggressività, all'arretratezza, all'alienazione e alla crudeltà.